La comunicazione non violenta

comunicazione non violenta

La Comunicazione Nonviolenta  (CNV) è un modello per la comunicazione empatica messo a punto dallo psicologo americano Marshall B. Rosenberg.

Lo scopo della CNV di Rosenberg è permetterci di esprimere desideri e bisogni attraverso una modalità di comunicazione che evita giudizi e non suscita ostilità, e che quindi ci può facilitare nell’ottenere  un riconoscimento dagli altri. L’autore chiama questo modo di comunicare anche “linguaggio giraffa”, facendo riferimento al fatto che la giraffa è l’animale dal cuore più grande.

La formula messa a punto dall’autore prevede di comunicare esprimendo prima di tutto se stessi, le proprie emozioni ed i propri bisogni, evitando il peggior nemico dell’empatia: il giudizio sugli altri.

Il giudizio, infatti, crea distanza e allontana le persone, che possono sentirsi offese, non comprese, svalutate. Parlando di noi, invece, mettiamo sia noi stessi che l’altro in una posizione di ascolto delle emozioni: la posizione migliore dalla quale partire per comprendersi. Per questo motivo, l’allenamento alla comunicazione non violenta non consiste semplicemente nell’esercitarsi all’utilizzo di una formula efficace, ma prevede un lavoro su se stessi per imparare ad ascoltarsi e riconoscere il giudizio sia nei confronti degli altri, che di sé.

Come si formula una richiesta in CNV

Le difficoltà che intervengono nella comunicazione fra le persone hanno per lo più a che vedere con l’incomprensione, con il partire da punti di osservazione diversi e dare per scontato che l’altro veda il mondo esattamente come lo vediamo noi. Il più delle volte siamo frettolosi e concentrati su ciò che desideriamo, senza curarci di verificare se l’altro abbia compreso il nostro punto di vista. 

Così, ci possiamo arrabbiare con qualcuno senza che l’altro capisca esattamente il motivo della nostra rabbia. Ecco che la CNV ci può aiutare ad esprimere l’insoddisfazione, limitando le incomprensioni:

  1. Osservazione neutra: comunicare l’accaduto, osservando senza giudicare. Es. “ieri hai disdetto  il nostro appuntamento”
  2. Sentimenti: esprimere ciò che si prova (sensazioni e sentimenti). Es. “mi sento solo/a”
  3. Bisogno: distinguere i nostri bisogni fondamentali dai nostri desideri, dalle nostre richieste e dalle nostre strategie di azione, e comunicare questo bisogno. Es. “avrei bisogno di sapere che mi vuoi bene”
  4. Richiesta o azione: formulare una richiesta concreta, positiva, realizzabile o negoziabile o intraprendere un’azione che renda concreto il nostro bisogno. Es. “possiamo vederci la prossima settimana?”

Chi ascolta un messaggio così formulato non può sentirsi giudicato, e in genere  si connette con l’emozione espressa dall’altro accogliendola.

Se volete approfondire la CNV, consiglio la lettura del libro di Rosenberg che trovate in bibliografia: pragmatico e alla portata di tutti. 

Per migliorare la tua comunicazione e le relazioni con gli altri, contattami. Formuleremo insieme un percorso di coaching per lavorare su questo tema.

Bibliografia

Rosenberg B. Marshall “Le parole sono finestre (oppure muri). Introduzione alla comunicazione non violenta”, Ed. Esserci, 2003 – un bel manuale per tutti per imparare a costruire relazioni empatiche

Videografia

Rosenberg spiega la Comunicazione Nonviolenta (sottotitoli in italiano)

Fonti web

The Center for NonViolent Communication

Centro Esserci di Reggio Emilia

 

Fonte immagini: Pixabay – immagini libere da copyright