Fare richieste e ottenere promesse

fare richieste ottenere promesse

Fare una richiesta a qualcuno significa manifestare uno stato di necessità e chiedere qualcosa per poterlo colmare. Non è un’impresa facile e richiede un’assunzione di responsabilità, per questo motivo talvolta lo evitiamo, ad esempio perché:

  • non ci piace mostrare agli altri i nostri bisogni poiché significa ammettere una “debolezza”;
  • far vedere agli altri che siamo scontenti, insoddisfatti è faticoso o imbarazzante o ci dispiace;
  • abbiamo paura di ricevere un “no”, quindi preferiamo rimanere con il nostro malcontento senza fare uno sforzo per cambiare la situazione.

Quando però si decide di fare una richiesta, è bene tenere presenti alcuni passaggi di base per poter ottenere la risposta desiderata. Descriveremo il balletto fra richieste (da fare) e promesse (da ottenere) come un ciclo, che può aprirsi e poi chiudersi, oppure riaprirsi. Il ciclo si compone di queste fasi:

  1. Preparazione: ci accorgiamo che ci manca qualcosa, e decidiamo di fare una richiesta. La formulazione della richiesta prevede che:
    1. Sia chiara, ovvero non ci siano possibilità di fraintendimento fra le due parti;
    2. Preveda un tempo entro il quale la promessa deve realizzarsi;
    3. Sia definita in termini di come, dove, quando, ecc.;
    4. Parta dal presupposto che l’altro ha competenza per poterla assolvere;
    5. Vi sia sincerità, sia da parte di chi la fa, che da parte di chi la accoglie;
  2. Negoziazione: chi riceve la nostra richiesta ha la possibilità di prendersi la responsabilità o meno di assolverla, facendo una promessa. In questo senso può muoversi su almeno quattro diverse strade:
    1. Accettare: definire la promessa in termini di tempo, impegno preso e condizioni, assumendosi la responsabilità di portarla a compimento;
    2. Rifiutare: rispondere “NO”;
    3. Fare una controfferta: ovvero negoziare la richiesta, trasformandola in qualcosa di diverso che possa soddisfare entrambe le parti;
    4. Posporre la decisione, chiedendoci tempo. In questo caso è necessario che chi ha fatto la richiesta chieda di definire questo tempo, in modo da poter poi verificare la risposta nei tempi previsti.

A chi fa la richiesta, deve essere sempre chiaro che “ci provo”, “vediamo”, “ci penso” non significano una presa in carico reale della richiesta: non dichiarano assunzioni di responsabilità.

  1. Esecuzione: è la fase in cui viene compiuta l’azione oggetto della promessa. È in questa fase che possono emergere ostacoli, problemi o impedimenti che prima non erano visibili. Per evitare incomprensioni è essenziale che chi ha fatto la promessa si impegni nel comunicare immediatamente le difficoltà all’altro, in modo da avere spazio per rinegoziare la promessa.
  2. Valutazione: una volta esaudita la promessa, chi ha fatto la richiesta verificherà il proprio livello di soddisfazione. Se è soddisfatto, il ciclo sarà chiuso. Se non è soddisfatto, potrà riaprirlo formulando una nuova richiesta.

Come lo è l’esporsi con una richiesta, anche l’accoglierla e fare una promessa significa assumersi una responsabilità. Solo se entrambe le parti sono responsabili si può avere un ciclo soddisfacente, anche quando avvengono rinegoziazioni o cambiamenti.

La comunicazione efficace è una competenza che si può acquisire e allenare con un percorso di coaching: contattami per definire insieme il tuo personale percorso.

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