Lo sportello d’ascolto psicologico è uno strumento significativo per l’azienda, perché permette di affiancare i propri dipendenti nel preservare il benessere e un buon equilibrio vita-lavoro.
Il bisogno di supporto psicologico è in crescita negli ultimi anni. Nel 2024 l’ENPAP (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi) ha affidato a GPF Inspiring Research uno studio sulla richiesta di aiuto psicologico, rilevando come essa sia aumentata di 10 punti rispetto al 2020. Nel 2020 gli utilizzatori di un servizio psicologico erano il 29%, nel 2024 il 39% della popolazione. Questa utenza si rivolge principalmente al mercato privato, dal momento che i servizi territoriali riescono a sostenere – di fatto – solo l’utenza più fragile. Anche le misure messe a punto dagli ultimi Governi, quali il “bonus psicologo”, si rivolgono ai soggetti socialmente più svantaggiati (viene stilata una graduatoria a partire dall’ISEE) e difficilmente possono rispondere ai bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici che, nella maggior parte dei casi, popolano le aziende.
È per questi motivi che un piano welfare aziendale dovrebbe includere servizi di natura psicologica: per permettere al datore di lavoro di rispondere a una necessità che le persone esprimono e alla quale trovano risposta muovendosi in autonomia in mercato che conoscono poco.
La mia esperienza
L’esperienza maturata in servizi di ascolto psicologico per varie organizzazioni, sia pubbliche che private, mi permette di rilevare diversi vantaggi di uno sportello d’ascolto, sia per il datore di lavoro, che per i lavoratori.
Da parte dei lavoratori:
- la possibilità di sperimentare la consulenza psicologica, aprendosi a un’esperienza che diversamente rimanderebbero o si precluderebbero;
- Avere uno spazio di confronto con una professionista non influenzata dalle dinamiche interne all’azienda, con la quale discutere nella serenità di una piena privacy;
- Disporre di uno strumento di supporto flessibile, che si declina in base alle loro esigenze, assumendo la forma di un sostegno psicologico laddove c’è disagio o di un coaching per il potenziamento delle proprie risorse.
Da parte dell’azienda:
- Dotarsi di uno spazio in cui i lavoratori possono esprimere le loro difficoltà, trovando risposte che possono rimotivarli, riducendo quindi il turnover;
- Tradurre i propri valori in un atto concreto, trasferendo l’immagine di un’azienda attenta ai bisogni dei lavoratori;
- inserire un dispositivo in grado di cogliere fonti di stress lavoro-correlato, acquisendo feedback anonimi utili alla gestione del personale e alla prevenzione dei rischi psicosociali;
- Intercettare e intervenire precocemente su fenomeni di disagio che riguardano il singolo nel privato o meccanismi disfunzionali che si innescano in azienda.
L’implementazione di uno spazio d’ascolto richiede alcuni presupposti, che ho descritto nella pagina dedicata. A livello di gestione non comporta aggravi organizzativi per l’azienda, poiché dopo la fase di progettazione e comunicazione iniziale è la professionista psicologa a gestire l’intero processo.
Come inserire uno spazio di ascolto nel piano welfare
Per le aziende esiste la possibilità di inserire lo sportello d’ascolto all’interno del piano Welfare. Ne parliamo attraverso un contributo della dott.ssa Francesca Musilli, Consulente del Lavoro e titolare dello Studio Musilli, che racconterà come l’integrazione di un servizio psicologico nel piano welfare possa costituire un vantaggio per l’azienda.
Welfare aziendale e ascolto attivo: il benessere organizzativo passa dalle persone
Il Welfare Aziendale si conferma sempre più come uno strumento strategico di valorizzazione delle Risorse Umane. Le aziende, attraverso piani strutturati, offrono ai propri dipendenti e alle loro famiglie beni e servizi finalizzati a migliorare non solo la vita lavorativa, ma anche quella privata.
Dapprima concentrato sulla fornitura di benefit e servizi di base, nel tempo il concetto di welfare e benessere aziendale si è evoluto, rispecchiando la trasformazione culturale in atto. In questo scenario, i bisogni dei lavoratori entrano a gran voce nell’organizzazione aziendale, segnando per il welfare un passaggio fondamentale: da strumento tecnico a leva culturale capace di incidere sui modelli organizzativi e sulla qualità delle relazioni interne.
Occorre, pertanto, ragionare in maniera sistemica, considerando la persona nella sua complessità.
Lo sportello di ascolto: uno spazio per il benessere
È proprio in quest’ottica che si inserisce lo sportello di ascolto psicologico, sempre più spesso parte integrante delle politiche di welfare. Questo tipo di intervento, utile al dipendente, rappresenta una misura concreta di prevenzione per l’azienda: migliora il clima organizzativo, riduce l’assenteismo e promuove una cultura della cura e dell’ascolto.
Dal punto di vista operativo e normativo, l’azienda può attivare un piano Welfare siglando un Accordo Sindacale o sottoscrivendo un Regolamento Aziendale. Quest’ultimo, per poter usufruire dei vantaggi fiscali e della deducibilità dei costi, dovrà risultare vincolante e non revocabile.
Lo sportello di ascolto si colloca nello specifico come servizio di utilità sociale e di tutela della salute psicofisica (equiparabile ai servizi sanitari) e non soggetto a imposizione fiscale/contributiva (art. 51, comma 2, lett. f) TUIR), se offerto in natura e non convertibile in denaro.
Il welfare non è un costo: è un investimento
Introdurre un piano di welfare non significa aumentare i costi aziendali, ma piuttosto ottimizzare le risorse investendo sul capitale umano. I benefici per l’impresa sono concreti e misurabili:
- Maggiore motivazione e fidelizzazione del personale (retention);
- Migliore produttività e qualità del lavoro;
- Crescita dell’employer branding e capacità di attrarre talenti;
- Riduzione dello stress lavoro-correlato e miglioramento della salute organizzativa.
In sintesi, un piano di welfare ben progettato rappresenta un circolo virtuoso: migliora la qualità della vita delle persone e, di conseguenza, anche le performance aziendali. Lo sportello di ascolto è uno dei tasselli fondamentali di questo approccio nuovo e consapevole al lavoro: un’azienda che sa ascoltare è un’azienda che costruisce futuro.
Un lavoratore coinvolto, al quale vengano trasmessi i valori aziendali – parte integrante del Piano Welfare – sarà certamente più incline a comprendere il valore prezioso che lo sportello di ascolto psicologico può avere, sia per sé stesso che per l’azienda nel suo insieme.
In conclusione, l’integrazione di un servizio di ascolto psicologico favorisce la creazione di condizioni di benessere che riguardano non solo il singolo, ma l’intero sistema azienda.
Per approfondire come inserire lo Sportello d’ascolto nella tua programmazione, contattami. Faremo un incontro di conoscenza reciproca e impostazione del servizio.