Come si può migliorare l’autostima

Come si può migliorare il livello di autostima? L’autostima si compone di una base stabile, che corrisponde all’amore che la persona prova verso se stessa, e che si consolida nelle prime relazioni della vita.

Questa autostima di base viene alimentata dall’affetto, dall’ascolto, dall’attenzione e dal calore che abbiamo ricevuto da chi si è preso cura di noi durante l’infanzia. Più ci siamo sentiti amati e voluti, tanto più riusciremo ad amarci e a provare un senso di benevolenza verso noi stessi in tutte le fasi successive della nostra vita, indipendentemente dalle esperienze.

Essere o sentirsi amati

La percezione dell’amore e dell’affetto è un fatto prettamente soggettivo: è possibile che le prime persone importanti ci abbiamo amati, riconosciuti e dedicato molte attenzioni, a modo loro, ma che la loro modalità di esprimere questi sentimenti non abbia corrisposto a quella di cui noi sentivamo l’esigenza. Ecco allora che il bambino che eravamo può essersi sentito solo, trascurato, poco importante e poco degno d’amore, e crescendo abbaia continuato a sottovalutarsi, a non apprezzarsi, a bloccare la propria spontaneità,  a giudicarsi e a temere il giudizio dell’altro.

Autovalutare l’autostima

Un primo passo per esplorare la propria autostima è dunque quello di farsi qualche domanda sui sentimenti che proviamo verso noi stessi scorrendo la linea del tempo dal presente verso il passato, in una specie di autobiografia delle emozioni:

  • Quando mi voglio bene oggi? Quanto mi amo e quanto sono soddisfatto/a di me stesso/a?
  • Come è cambiato questo sentimento nel tempo nella mia vita adulta (ovvero dai venti anni ad oggi)?
  • Quanto mi amavo da adolescente (es. durante le scuole superiori)? Ero un adolescente sicuro/a o insicuro/a? Come mi muovevo nel gruppo dei coetanei? Come erano le relazioni con le persone della famiglia?
  • Come ero da bambino/a? Ero spontaneo/a, sicuro/a? Mi sentivo amato/a e ascoltato/a? Mi sentivo solo/a o triste o arrabbiato/a?

Per fare questo esercizio può essere d’aiuto prendere appunti, scrive la storia della propria autostima e poi rileggerla a distanza di qualche giorno, per meglio ascoltare le emozioni che suscita. Per chi ha difficoltà a focalizzarsi sulle emozioni e i sentimenti delle età più lontane, può essere utile prendere in mano qualche fotografia: le immagini sono importanti veicoli per risvegliare i ricordo delle sensazioni di tempi passati.

Cosa fare con le risposte a queste domande? Per prima cosa maturare consapevolezza su come è cresciuto il rapporto con noi stessi nel corso del tempo. Poi provare a recuperare i sentimenti di solitudine, tristezza,  insicurezza o rabbia, e provare a guardare il  bambino che eravamo con amore. Rassicurarlo del fatto che è un bambino che merita affetto, e che se non lo ha ricevuto non è perché non lo meritasse. Se per  primi diamo amore al bambino che è dentro di noi, inizieremo a recuperare un po’ di benevolenza verso noi stessi.

 

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