Competenze personali: valorizzarle nel curriculum europeo

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Il curriculum europeo  è piuttosto articolato nella sezione “competenze personali” e permette di tracciare in modo esaustivo tutto ciò che la persona ha acquisito e consolidato nei termini del “saper fare”.

L’esperienza mi dice che questa è l’area del curriculum in cui  maggiormente si evidenzia (in positivo o in negativo) la creatività dei candidati: dove è più facile, quindi, che vengano fatti degli scivoloni.

Il primo suggerimento è quello di compilare la sezione delle competenze solo nei punti in cui si ha realmente qualcosa di utile da proporre. Infatti, se le competenze linguistiche ed informatiche sono indispensabili e non possono essere tralasciate, tutte gli altri campi possono essere omessi. Insomma, se non sapete cosa scrivere, piuttosto che inserire frasi fatte, tagliate! Meglio una sintesi efficace che tante parole messe lì per riempire degli spazi.

Ecco qualche consiglio per sfruttare al massimo l’utilità delle “competenze personali”, sezione per sezione:

  • Lingua madre e altre lingue: è utile indicare solo quelle lingue delle quali si possiede una conoscenza formale, ovvero evitate lo “spagnolo base” appreso durante la vacanza di due settimane a Ibiza. Consiglio di fare riferimento al quadro europeo delle lingue per quantificare il proprio livello, se non si ha fatto di recente un test presso qualche scuola di lingue. In ogni caso l’importante è non barare: è ormai prassi diffusa che la conoscenza venga testata durante il colloquio di lavoro.
  • Competenze comunicative: utile inserire elementi oggettivi che dimostrano le capacità, ad esempio il fatto che abbiate ricoperto ruoli che prevedevano relazioni interne o esterne all’azienda. Evitate frasi fatte del tipo “ottime capacità relazionali”: sarà molto più efficace esprimere queste capacità durante il colloquio con l’intervistatore.
  • Competenze organizzative e gestionali: vale lo stesso discorso. Cercate di dare l’idea di attività/situazioni in cui avete messo in gioco queste capacità (es. organizzare spedizioni, organizzare meeting, programmare la produzione, project management di una commessa).
  • Competenze professionali: se vi state chiedendo “cosa sono?” sappiate che sono quelle competenze tipiche di chi ricopre un determinato ruolo professionale. Es. “calcolo strutturale” per un ingegnere, “redazione bilancio consolidato” per una figura di ambito amministrativo, utilizzo di specifici macchinari, ecc. Indicatele solo se vi viene in mente qualcosa che aggiunge peso al vostro profilo.
  • Competenza digitale: in questo campo indicherete tutte le vostre conoscenze in merito a sistemi operativi, software e strumenti elettronici utili alla vostra attività di lavoro. Internet e posta elettronica oramai sono scontate. Concentratevi sugli strumenti di office automation e sui software gestionali che avete utilizzato nelle aziende per cui avete operato. Se vi capita di leggere annunci, avrete notato come la conoscenza di uno specifico sistema gestionale è indicata spesso come titolo preferenziale.
  • Altre competenze: competenze artistiche? Abilità sportive? Conoscenze legate ad ambiti extra-professionali? Io vi consiglio di inserirle solo se possono esservi d’aiuto a focalizzare la candidatura per l’ambito di vostro interesse lavorativo.
  • Patente di guida: certo, indicatela… E magari fate sapere che siete automuniti. Ma non diteci il modello o il tipo di alimentazione della vostra auto.
  • Ulteriori informazioni ed allegati: non eccedete nell’uso. Gli attestati dei corsi di formazione, ad esempio, possono essere portati in sede di colloquio e mostrati su richiesta. Rendete facile la vita al selezionatore permettendogli di aprire subito il file contenente il cv. Per gli allegati ci sarà tempo.

Dulcis in fundo

Nell’indicare le attività extraprofessionali fate attenzione a non inserire informazioni “sensibili”, come ad esempio nomi di associazioni che rimandano inevitabilmente ad un orientamento politico o religioso. Non sapete chi avete davanti e come possa prendere la vostra affiliazione ad un determinato filone.

E dulcis in fundo… siamo arrivati alla fine del curriculum. Non dimenticate l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, che può essere così formulata:

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 d. lgs. 30 giugno 2003 n°196 – “Codice in materia di protezione dei dati personali” e dell’art. 13 del GDPR 679/16 – “Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali”

Data e firma e… via! Siete pronti per proporvi!

 

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